C’è un mondo effimero, fatto di paesaggi minimi, di piccoli organismi che nascono in una notte e che, se qualcuno non se li mangia, durano solo un giorno o due. È il mondo dei funghi, un variopinto universo che viene fotografato soprattutto per mostrarlo in qualche manuale di riconoscimento. Ma qualcuno, che sa coniugare l’occhio attento del cercatore e la vena artistica del fotografo, riesce a rendere fiabeschi questi piccoli affascinanti microcosmi.
Funghi – Colori e forme del sottobosco della Sardegna è la nuova fatica editoriale di Bruno Manunza, fotografo naturalista raffinato e poliedrico. Il libro in uscita in questi giorni è edito dalla Pubblinova Edizioni Negri, editore specializzati in pubblicazioni naturalistiche. In centoventi pagine formato album tante belle immagini corredate da didascalie minime e arricchite da citazioni di antichi autori sul come riconoscere, cucinare, distinguere questi ricercati organismi naturali.
«Questo libro — scrive l’autore — è un omaggio al mondo dei Funghi, alla forma, al colore, al mistero e al sapore magico che li circonda e, nel tempo, ne ha fatto oggetto (o soggetto) di sopraffine ricette, di mortali equivoci, Lucreziani intrighi e passioni. A quel Qualcosa che spinge eserciti di cercatori giù dal letto, presto, prima che il giorno si illumini, in luoghi misteriosi e nascosti le cui coordinate sono segreti tramandati e protetti da promesse e giuramenti. Difficile mostrare tutto questo con una fotografia, o anche più d’una. Così mostreremo dei funghi.»
Il libro di Manunza più che una guida ai funghi è un saggio fotografico, una guida alla visione, all’uso della luce, alla scoperta di mondi piccoli e nascosti che sono l’essenza di quei paesaggi minimi che rifuggono dalla maestosità e affermano invece, con forza, l’orgoglio della modestia.
Le immagini del libro sono in mostra da dicembre a gennaio al Parco Naturale di Porto Conte, e nelle librerie Koine di Sassari e Porto Torres, nel quadro di un progetto sostenuto dalla Fondazione di Sardegna.
Enrico Pinna
