Neoneli: cinque anni di sguardi per fermare il tempo

Ci sono piccoli progetti nati come banali operazioni tese a vivacizzare la vita di una piccola comunità che, col tempo, riescono a diventare operazioni culturali interessanti ed originali. Così un concorso fotografico, uno dei tanti senza troppe ambizioni, organizzato dal comune di Neoneli, piccolo centro di 676 anime adagiato sulle colline del Barigadu, si è trasformato in un progetto coraggioso che in cinque anni ha prodotto un archivio visuale di migliaia di immagini selezionate e mirate a fissare la memoria storica della comunità attraverso la fotografia.

Affidato alle sapienti mani di Salvatore Ligios il progetto si è trasformato in un’iniziativa che, pur lasciando inalterato l’impegno di spesa e mantenendo il focus sul mondo fotoamatoriale, ha concentrato l’attenzione su una serie di seminari tematici annuali che hanno coinvolto decine di fotografi in una esplorazione minuziosa del territorio, degli spazi urbani, dei mestieri e della vita della piccola comunità, restituendoci un interessante sguardo esterno coerente e qualitativamente omogeneo.

Libro

Questo lavoro è diventato il catalogo “NEONELI – uno sguardo contemporaneo”, una corposa e raffinata pubblicazione di 516 pagine dove si possono ammirare 440 fotografie selezionate da un archivio di oltre 10.000 immagini fornite da 31 fotografi che hanno partecipato al progetto. Uno sguardo affinato negli anni e declinato da ciascun fotografo con il linguaggio della fotografia documentaria, del reportage, del ritratto per mettere insieme le tessere di un mosaico dove le singole visioni si fondono in una storia visuale collettiva che, pur con la diversità degli stili di racconto, mantiene contenuti coerenti ed omogenei.

Un’impresa che sembrava difficile per un comune così piccolo è diventato un lucido percorso di valorizzazione del proprio presente come un bene comune da rendere fruibile a tutti. “Pensate che follia — scrive Sonia Borsato nella presentazione — raggruppare occhi da ogni angolo di questa grande isola e farli approdare curiosi, voraci, ingenui, rapaci in questo paese gioiello che è Neoneli. Ed educarli questi occhi. Renderli attivi, riflessivi. Sguinzagliarli per il paese per spogliarlo, denudarlo, scoprirlo, ricrearlo. A bussare alle porte, scostare le lenzuola, ascoltare le piazze. Una brulicante pacifica invasione di occhi venuti a scovare lo scorrere del tempo anche laddove il tempo sembra essersi fermato…”

Ma non c’è follia in questo progetto, solo il lungimirante coraggio di percorrere, senza fretta, strade nuove. E una grande attenzione per la buona fotografia, educata alla visione e al racconto, come insostituibile mezzo di documentazione e di conservazione della memoria collettiva. É il segno di una cultura dell’immagine spesso sconosciuta a comuni ben più grandi, che pure si fregiano di ambiziosi attributi culturali. Troppo spesso incapaci, salvo lodevoli eccezioni, di uscire dai soliti cliché e di cogliere il linguaggio fotografico come codice culturale autonomo ed originale, in grado di sostenere progetti di documentazione e di riflessione sulla storia, sugli spazi e sulle istanze sociali delle proprie comunità.

Il libro e il progetto culturale, già presentati a Cagliari prima di Natale, saranno a Ghilarza, all’auditorium comunale sabato 9 gennaio 2016 alle ore 18.00.

Enrico Pinna

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