I luoghi dell’acqua di Davide Virdis in mostra a Sassari

Il territorio “è simultaneamente principio di senso per coloro che l’abitano e principio di intelligibilità per colui che l’osserva”. Questa citazione di  Marc Augé è il filo conduttore di un’esplorazione fotografica minuziosa condotta in Sardegna, attenta non solo agli aspetti geografici ma anche (e soprattutto) a quelli simbolici. Perché a questi occorre riferirsi quando si esplora, in Sardegna, il complesso rapporto che lega il paesaggio agli abitanti, la geografia alla cultura di popolo attraverso l’acqua. L’acqua vista in tutte le declinazioni: di luogo fisico reale e vivibile e di luogo percepito nell’immaginario, nella memoria, nel nostro sentire singolo e collettivo.

“Uomini d’acqua” è un progetto fotografico dell’architetto e fotografo Davide Virdis che sarà in mostra all’ ex CONVENTO del CARMELO in Viale Umberto 11 a Sassari dal 3 al 19 novembre che si sviluppa seguendo tre differenti declinazioni del rapporto tra acqua, uomo e paesaggio: l’acqua intesa sia come elemento generatore della “condizione di isola”, l’acqua come risorsa vitale indispensabile per lo sviluppo di una comunità, ma anche acqua come rappresentazione di precisi valori simbolici, legati alla cultura e alla tradizione.

Le coste e l’acqua salata sono una barriera ma, anche, una porta d’accesso, una via di comunicazione e di travaso di beni  materiali e immateriali che chi vive in un’isola ben conosce. L’acqua dolce è generatrice di vita e di prosperità, luogo di trasformazioni profonde legate al suo utilizzo virtuoso o di speculazioni dissennate. Tra questi due estremi il progetto focalizza l’acqua come intermediario culturale primario di ogni civiltà. Elemento portatore di sacralità, di riti di prosperità che hanno segnato il nostro percorso immaginario e religioso e, conseguentemente, hanno disseminato il territorio di simboli e luoghi che raccontano il nostro percorso culturale segnato, come ogni civiltà, da questo elemento liquido auspicato e temuto.

La ricerca fotografica, che nasce da un progetto sviluppato insieme all’antropologo visuale Paolo Chiozzi, è stata realizzata grazie ad un finanziamento dell’ISRE (Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna). L’archivio finale completo della ricerca è composto da 133 immagini, realizzate con un banco ottico analogico Linhof Tecnikardan su pellicola piana negativa 10,2×12,7cm. sia in bianco e nero che a colori. La mostra che inaugura venerdì 3 novembre è composta da una selezione di 55 immagini (misto b/n e colore) stampate in grande formato, montate a vivo su supporto in alluminio.

Con “Uomini d’acqua” Davide Virdis pone la fotografia al servizio della ricerca di un architetto attento al paesaggio e alle complesse e profonde interazioni con chi lo abita e lo trasforma. Una fotografia che è solo apparentemente precisa documentazione di luoghi ma, in realtà, pratica attenta ai segni dell’uomo che, sia nella cura che nell’incuria, lascia trasparire come in una filigrana, le stratificazioni del tempo e le trasformazioni legate a vecchi e nuovi bisogni che si innestano, si stratificano si sovrappongono in un paesaggio mai uguale. Con l’acqua a ricordarci che tutto nasce e finisce grazie alla sua presenza o alla sua carenza.

Enrico Pinna

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share