L’arte della provocazione di  Thomas Hirschhorn al MAN di Nuoro

E’ difficile entrare in una mostra di Thomas Hirschhorn senza sentirsi chiamato, arruolato in qualche modo nella guerra che l’artista combatte con chiare scelte di campo. L’arte, declinata con una grande varietà di materiali e installazioni, viene brandita come un’arma in battaglie contro il sistema capitalistico che condiziona pesantemente la vita delle persone.

Con 3 “Easycollage” and 6 “Collage-Truth”, Thomas Hirschhorn trasforma la “project room” del Museo MAN in un ambiente provocatorio, carico di suggestioni e di contrasti visivi. Il progetto, a cura di Lorenzo Giusti, propone una serie di lavori di grandi dimensioni, più altri di più piccolo formato, realizzati tra il 2012 e il 2015. La mostra sarà visitabile sino al 18 ottobre.

In questa mostra Thomas Hirschhorn utilizza i collage fotografici per produrre opere dai contenuti stranianti e paradossali, sulla scia della tradizione di questo strumento espressivo utilizzato, con scopi prevalentemente politici, sarcastici e provocatori, a partire dagli anni ’20 del novecento, da artisti delle avanguardie Dada come Hannah Hoch, Herbert Bayer e, soprattutto, John Heartfield. A quest’ultimo si deve un’indimenticabile lavoro di dissacrante e feroce satira sul nazismo.

Il collage fotografico di Hirschhorn, basato sulla giustapposizione assurda di elementi contrastanti, consente all’artista svizzero di realizzare accostamenti apparentemente contrari a ogni logica di senso e di estetica, con l’unione di corpi dilaniati dalla guerra e di seducenti immagini di moda: una strategia artistica, orientata alla denuncia del processo di assuefazione/ipersensibilizzazione indotto dai media.

Con questi lavori l’artista intende stimolare il pubblico a prendere consapevolezza del proprio bagaglio visivo, a fare i conti con la propria sensibilità, e ad avvertire la necessità di un pensiero critico elaborato rispetto al mondo dei media e, più in generale, rispetto alla realtà geopolitica e alle condizioni sociali della contemporaneità.

Il progetto 3 “Easycollage” and 6 “Collage-Truth” si inserisce nel percorso di ricerca sul collage come strumento di analisi critica portato avanti da Hirschhorn nel corso degli ultimi anni. Una ricerca a cui l’artista affianca sia lavori site specific, che rispondono a una precisa volontà di analisi critica della società (ambienti realizzati perlopiù con materiali poveri e oggetti d’uso comune), sia operazioni partecipative, che prevedono un coinvolgimento diretto del pubblico, come nel caso dei progetti della serie “Presence and Production”, come “Deleuze Monument” (Avignone, 2000), “Bataille Monument” (Kassel, 2002), “24h Foucault” (Parigi, 2004), “The Bijlmer Spinoza-Festival” (Amsterdam, 2009), “Gramsci Monument” (New York, 2013) e “Flamme éternelle” (Parigi, 2014).

I collage di Hirschhorn sono opere cariche di critica sociale e politica che, partendo da una visione individuale, cercano di veicolare valori sociali universali e condivisi. Con l’occhio rivolto ai processi di manipolazione della comunicazione che fanno parte dei “danni di guerra” della società globalizzata. Ecco perché è difficile restare indifferenti alle sue “chiamate alle armi”.

Enrico Pinna

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share