La mostra. Raccontare Cagliari ai tempi di Instagram

In un mondo in forsennato cambiamento la fotografia, che ne registra ogni attimo, cambia anch’essa. In un sistema dove i Social Network sono il motore aggregativo di nuove comunità, anche la fotografia muta pelle per raccontare, con strumenti ibridi come l’IPhone o il Tablet, il quotidiano, il personale e, anche, il banale. Immediatamente condivisi sulla rete.

In questo quadro si colloca la travolgente affermazione di Instagram, il social network fotografico più popolare al mondo. Spazio di condivisione e moltiplicatore di fotocommunity in ogni angolo del mondo.

La Sardegna conta una delle comunità più attive, che dà vita ad eventi fotografici (instameet) molto seguiti. E proprio Instagramers Sardegna, animata da Alessandra Polo, in collaborazione con Sardegna 2.0 ha organizzato un Instameet culminato con la mostra “Quando Instagram racconta Cagliari” allestita al THotel. Oltre 2000 immagini ricevute, 50 selezionate, 29 gli autori scelti per la prima mostra fotografica della community sarda di Instagram, visitabile per due settimane a partire dal 9 marzo.

Al THotel va in scena la città vista con gli occhi di normali users di smartphone. Emerge un mosaico vario e multiforme, fatalmente disomogeneo, a volte ingenuo, talvolta originale della città. Fotografi del quotidiano, talvolta banale, autori di una pop art digitale dove i ricordi sono fissati con una continua urgenza di scatti che diventano immediatamente pubblici, “social”, per raccontare il presente, il “qui e ora” in un mondo dove il futuro è incerto, nebuloso. Non pretendono di cambiare la fotografia ma ne declinano aspetti che sono la cifra dei tempi. Dove la tecnologia ha la supremazia e, in qualche modo, indirizza i contenuti.

Instagram è il social network fotografico più popolare al mondo, conta 25 milioni di utenti ed è da poco stata acquisita da Facebook per una cifra iperbolica. I quotidiani guardano con interesse questo fenomeno e pescano spesso immagini di cronaca, altrimenti impossibili da reperire tempestivamente. Come sottolinea Ilaria Barbotti, fondatrice della community Instagram Italia, nella open lesson “l’evoluzione della fotografia nei social network” a margine della mostra: «Instagram è un fiume in piena inarrestabile. Ogni giorno veicola e condivide 40 milioni di fotografie. L’uragano Sandy, che ha sconvolto l’America, è stato seguito da milioni di utenti che postavano 200 foto al secondo. E il Time Magazine è uscito in edicola con una foto Instagram in copertina e un intero reportage realizzato da fotografi muniti di IPhone».

Altri tempi rispetto a quando un rullino restava in macchina mesi e mesi, immortalando pochi e selezionati avvenimenti. Oggi ogni istante della vita è un evento da registrare, condividere, commentare. E fotografare è un rito collettivo divertente e coinvolgente.

Molti criticano questa bulimia fotografica e la moda di arricchire le foto con effetti speciali. Uliano Lucas, maestro indiscusso di fotografia, da me intervistato di recente, non si scandalizza: «Una foto è una foto anche se scattata con un cellulare. Trovo interessanti la condivisione e questa sorta di “democratizzazione” che toglie al fotografo l’esclusività di produttore di immagini. I filtri a corredo delle App inseguono, come del resto la fotografia tradizionale, i canoni estetici della pittura. Instagram, come altre App simili, è popolare anche perché, con i suoi filtri, fa sentire tutti un po’ artisti. Ma attenzione — sottolinea Uliano — l’arte ha linguaggi e percorsi culturali precisi ed obbligati». Cioè si può essere artisti anche con un cellulare. Ma al servizio del talento e della creatività. Senza facili scorciatoie.

Enrico Pinna

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share