Giovani fotografe crescono. Nicoletta Muscas  al Marìa Luisa Photo Contest

La piccola comunità di fotografi naturalisti sardi comincia ad arricchirsi di nuovi e giovani protagonisti. Contrariamente al passato non è più un mestiere per soli uomini ma sempre più donne scelgono a percorrere questa disciplina, difficile e faticosa, con passione e determinazione.
Ė il caso di Nicoletta Muscas, giovane fotografa di Monserrato che ha avuto la menzione d’onore nella categoria “Landscapes” del Memorial Marìa Luisa, il più importante concorso fotografico spagnolo di fotografia naturalistica, che quest’anno ha ricevuto 16.000 foto da 1772 fotografi provenienti da tutto il mondo.

Come per il suo recente premio, nell’edizione regionale dell’Oasis Photocontest 2015, anche nel concorso spagnolo è il paesaggio il suo principale interesse: La sua fotografia dal titolo “Moonset” ritrae lo scoglio e il fanale di Mangiabarche, nel territorio di Calasetta, alle prime luci dell’alba poco prima del image-1tramonto lunare. La giovane fotografa è in compagnia dei migliori fotografi naturalisti italiani, quali Simone Sbaraglia, Fortunato Gatto, Samuel Pradetto, Marco Urso, Marco Gaiotti (unico italiano vincitore di categoria) e internazionali quali Bence Matè, Francisco Mingorance, Marcio Cabral e Cristobal Serrano.

Ora Nicoletta Muscas è in Norvegia per una vacanza-studio dove la fotografia di questi paesaggi estremi riempie le sue giornate. «Tutto nasce — dice — dalla mia passione per i viaggi, coerente con la mia laurea in lingue. Dopo un workshop due anni fa mi sono accorta che la fotografia cominciava ad essere una cosa importante nella mia vita. Non tanto la fotografia di animali, che pure amo, quanto la fotografia di paesaggio. Fotografo i grandi scenari ma ma mi piacciono le immagini più intime e meditate che ti fanno ricercare i particolari, le texture, quegli elementi che emergono solo ad una lettura più attenta e meditata del luogo.»

«Passerò — continua — quattro mesi all’estero poi tornerò in Sardegna dove spero di puntare l’obiettivo su luoghi che amo e che mi sono familiari come la Giara, in attesa di decidere come proseguire con una passione che è sempre più al centro dei miei interessi.» La sua è una fotografia interpretata con la personalità che è già la cifra di una ricerca che si sviluppa con tecnica matura e visione estetica raffinata, come esigono i canoni della foto di natura.

Enrico Pinna

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