Dialoghi d’architettura con i ragazzi del Liceo Dettori: la mostra alla Cittadella dei musei

Il rapporto della fotografia con l’architettura risale ai primordi della sua invenzione. Fu infatti una veduta d’architettura la prima l’immagine “fotografica” della storia, opera di Joseph Nicéphore Niépce, la famosa “vista dalla finestra a Le Gras” che diede inizio alla storia. Certo la necessità di avere soggetti fermi, vista la scarsa sensibilità dei materiali sensibili dell’epoca, rendeva quasi obbligata la scelta ma già allora era evidente il bisogno di fermare la memoria dei luoghi per sottrarla all’oblio del tempo.

E certamente la fotografia d’architettura, consolidatosi come genere fotografico dotato di una sua propria grammatica visuale, esprime più di altri il bisogno di conservazione che in altri campi è stato superato nell’evidenza della soggettività del “punto di vista”. Certi scorci, certe strade, certe architetture, pur filtrate dal codice visuale del fotografo, sono sopravvissute nitidamente nella memoria grazie alla fotografia che ci ricorda oggi il “com’era”.

Con questo spirito nasce il lavoro fotografico “Fotografia e Architettura” di Stefano Ferrando, docente di fotografia presso la sede di Cagliari dello IED – Istituto Europeo di Design, in mostra nei locali della Pinacoteca Nazionale di Cagliari, in piazza Arsenale sino al 23 luglio. Il progetto si sviluppa in due direzioni complementari: visione oggettiva e soggettiva della Cittadella dei musei di Cagliari che, a 50 anni dalla sua costruzione, viene vista dall’obiettivo nelle sue linee sospese tra funzionalità, bellezza e criticità del Moderno e “Dialogo con i ragazzi del Liceo Dettori nella Legge 107” che, sotto la guida del fotografo, hanno sperimento un itinerario di conoscenza del patrimonio artistico attraverso la fotocamera.

«Il progetto — precisa Ferrando — si è sviluppato i tempi diversi. Le fotografie della Cittadella sono state da me realizzate diversi anni fa con materiale analogico. Successivamente questo lavoro è stato inserito in un articolato workshop, con un piccolo gruppo di ragazzi del Liceo Dettori che hanno sperimentato un percorso progettuale di indagine e rappresentazione del patrimonio artistico che la Cittadella ospita e custodisce. I ragazzi sono partiti da zero e hanno portato a termine un lavoro documentale dai risultati apprezzabili e, per loro, sorprendenti».

Stefano Ferrando ha utilizzato per le sue immagini il formato quadrato della Hasselblad 6X6, certamente di più difficile composizione nello specifico campo architettonico, mentre i ragazzi hanno utilizzato il più duttile formato 24X36 delle reflex. La mostra rispetta alla perfezione i presupposti classici della fotografia d’architettura che si rivela un campo di studio e di raffigurazione sempre interessante e formativo.

Enrico Pinna

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