Cagliari Sotto: al Search la città sotterranea di Marco Mattana

“Ma com’è che questa animazione per le strade diventa un fatto così eccitante ed esilarante in una città del sud Europa e non, invece, in una città inglese?…Vi è qualcosa nell’atmosfera che sfugge all’indagine dei cinque sensi e tocca un nervo interiore col fremito di una scossa elettrica”. Questa frase scritta da un viaggiatore inglese dal nome impronunciabile, J. E. Crawford Flitch, nel suo “Mediterranean moods” sintetizza lo stupore anche anche un po’ invidioso per una Cagliari che lo sorprese per la sua solarità.

Crawford Flitch teorizzava la virtù dei viaggiatore saggio che “non parte per conquistare un paese, ma per esserne conquistato dal suo fascino” e quella Cagliari di pietre e di luce, dalle strade allegre e animate, seppe colpire il cuore del suo immaginario. Forse se questo viaggiatore così attento ai “moods” dei luoghi avesse potuto visitare la Cagliari underground, quella Cagliari di sotto fatta, al contrario, di silenzi e di intimi e scuri paesaggi, ne sarebbe rimasto ugualmente conquistato. Avrebbe certamente colto in questa città per pochi, dove l’allegria si fa ovattato silenzio e la luce si spegne in un’oscurità carica di segni, un fascino irresistibile.

Se vi piace l’idea di visitare senza fatica questa Cagliari “underground” per cominciare a coglierne le suggestioni dovrete affidarvi all’obiettivo di Marco Mattana, fotografo cagliaritano, e visitare la sua mostra “Cagliari Sotto” allestita al SEARCH – Largo Carlo Felice 2 a Cagliari e aperta dalle ore 19 del  13 luglio al 17 settembre. La mostra fotografica, realizzata grazie alla collaborazione con il Gruppo Speleo-Archeologico “Giovanni Spano” ed inserita nel programma della 1^ edizione di CagliariPaesaggio, è già stata allestita lo scorso anno al Ghetto, ma si arricchisce quest’anno  di cinque nuovi interessanti luoghi.

Troverete una Cagliari più riservata, quella dove luce si colora di buio, i rumori si fanno echi lontani. Ma dove, come sempre, sono le pietre a raccontare la storia: è la Cagliari sconosciuta e sotterranea, quella dei tanti cunicoli scavati nel calcare, delle gallerie segrete, delle antiche cave, delle cisterne riutilizzate e trasformate nei secoli, dei rifugi antiaerei.

Fra i muri del Search si materializzano siti ricchi di storia e di fascino. A quelli già visti si aggiungono i Bunker di Tuvumannu, una serie di articolati locali ad uso militare che collegavano il colle all’ex caserma di via Is Mirrionis, oggi presidio ospedaliero S.S. Trinità. Poi la Torre della Fontana di Santa Croce, una torretta militare che dà accesso alle fortificazioni realizzate nel periodo di dominazione spagnola. E ancora la Cava del Fico o dei Pilastri in via Vittorio Veneto, gli ipogei del Bastione di St. Remy e infine la caserma sotterranea della Marina Militare Italiana, denominata Opera 211, un tunnel lungo oltre 300 metri che termina con una lunghissima scalinata di 174 gradini realizzato sotto il colle di San Michele.

Un viaggio affascinante fra luoghi in genere proibiti, riportati alla luce dall’eccellente fotografia di uno speleologo che tradisce il suo imprinting di fotografo, che alla foto ad effetto o all’esaltazione del gesto “sportivo” preferisce un misurato bilanciamento di luci e ombre, una composizione che esalta le geometrie e che fornisce, con una presenza umana discreta, le proporzioni. Riuscendo molto bene a far emergere dal buio l’anima dei luoghi, a catturare quelle atmosfere descritte da J. E. Crawford Flitch che ti toccano col fremito di una scossa elettrica impalpabile, che ti fanno fare un salto nel tempo dentro una visione onirica e ancestrale, proiettandoti in una inaspettata dimensione sensoriale.

Enrico Pinna

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