Il blog di Ilaria: “Ragazzi, anche Churchill e Giulio Cesare erano dislessici!”

Ciao a tutti, per faccende personali e lavorative ho pensato di potermi dedicare al blog due volte al mese. Dunque, oggi vi voglio parlare della dislessia e dei disturbi di apprendimento, un argomento che ritengo molto utile e importante per tantissime persone che si trovano inconsapevolmente ad affrontare questo disagio, una battaglia da vincere contro tutte le diversità, perché non è la diversità a renderci forti, bensì la fatica che facciamo per superare ogni ostacolo giorno per giorno, fino a migliorarci. Cos’è la dislessia? È un disturbo specifico della lettura che si manifesta con una difficoltà nella decodifica del testo. In Italia la dislessia è ancora poco conosciuta, anche se si stima che ci sia almeno uno studente con un DSA in ogni classe. Leggere, scrivere e calcolare per noi sono atti semplici ed automatici, per questo ci risulta difficile comprendere le difficoltà che riscontrano i bimbi o i ragazzi dislessici.

Spesso queste persone vengono considerate svogliate e la loro intelligenza spiccata dà il via a valutazioni come la diagnosi funzionale effettuata da un medico su richiesta del genitore ma, prima ancora, dall’insegnante: “È intelligente ma non arriverà mai ai livelli degli altri” o “non si applica”. Loro non hanno problemi cognitivi legati alla comprensione e, al di là dello studio, sono intelligenti, vivaci, socievoli e anche creativi.

Sappiamo che la dislessia crea degli ostacoli e delle difficoltà in alcune sfere cerebrali ma nonostante ciò, ci sono bambini e adulti dislessici con una spiccata coordinazione, spirito artistico, al di sopra della media. Dalla mia esperienza personale, dai miei contatti con amici dell’infanzia e qualche conoscente, devo dedurre che tutti hanno in comune la mancanza di fiducia in se stessi e poca autostima, soprattutto a causa del grande peso che si dà alla scrittura in età scolare e spesso prescolare.

Penso che la mancanza di queste due qualità siano le più grandi barriere per arrivare al successo e al raggiungimento delle proprie ambizioni. Sicuramente le strategie di apprendimento da adottare sono diverse in base alla persona, al contesto familiare, al proprio vissuto. I metodi non possono essere i metodi classici ma si sviluppano in varie fasi: pianificazione, potenziamento, strategie operative, ambiente di studio adeguato. Solo così, con un aiuto adeguato, una persona dislessica potrà avere una vita e una carriera molto soddisfacente. Ricordo ancora le difficoltà che aveva la mia amica dislessica Zoe e come sia riuscita ad ottenere una brillante carriera da musicista: ora suona il contrabbasso in una importante orchestra.

Abbiamo nella storia passata e presente, famosi personaggi dislessici: scienziati, attori, politici, musicisti. Elenco qui qualche nome: Jennifer Aniston, attrice; Beethoven, musicista sordo e dislessico; Winston Churchill, politico e storico inglese e, infine, anche Giulio Cesare, militare, console, dittatore romano. Per concludere, bisogna trasformare questo bisogno speciale come la dislessia in un bisogno normale. Ciò può avvenire solo con un metodo di inclusione sociale dove scuola e famiglia collaborano e diventano parti attive per il miglioramento della vita quotidiana del bambino.

Saluti,
Ilaria Muresu

 

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