“Bitti a memoria”, per non dimenticare

La fotografia aiuta a non dimenticare, scrive Sonia Borsato curatrice della mostra “Bitti a memoria” promossa dall’Associazione Su Palatu_Fotografia di Villanova Monteleone e Vigne Surrau di Arzachena a Bitti (Nuoro). L’iniziativa culturale è associata ad una manifestazione di solidarietà a favore della comunità bittese recentemente colpita dall’alluvione. La mostra andrà avanti sino al 4 ottobre 2014.

Dieci fotografi italiani hanno messo a disposizione a titolo completamente gratuito cinque fotografie ciascuno per essere esposte in una mostra allestita all’aperto nelle vie del centro storico del paese. Al termine dell’esposizione le foto saranno battute all’asta e il ricavato sarà interamente devoluto al Comune di Bitti.

I fotografi presenti sono: Alessandro Cani, Marco Delogu, Giovanni Carru, Lisa Biddoccu, Franco Zecchin, Gino Puddu, Mario Cresci, Giulia Casula, Giusy Calia, Salvatore Ligios. L’iniziativa si avvale del contributo dell’Associazione culturale e folcloristica Su Meraculu e del Centro Commerciale Naturale di Bitti.

“Nella confusione della vita − scrive Sonia Borsato − alle arti è affidato un compito di senso e redenzione; alla Memoria la creazione dei giorni, la tessitura delle esistenze proprio come in un telaio in cui il filo procede in doppio percorso, avanti e indietro. Ancora e ancora. [….] In questa visione della Memoria come forza attiva, la Fotografia si pone in una posizione dialettica di grande problematicità, sfumando i contorni del ricordo fino a confonderlo, straziarlo, dilatarlo”.

Ai fotografi è affidato il compito di mediare fra passato e presente con la propria visione personale e con gli strumenti della grammatica visiva e del patrimonio di cultura e di sensibilità individuale, per arrivare ad un atto fotografico maturo.

“Un atto fotografico maturo − conclude la curatrice − depone dunque la pretesa di realismo, ingenuo nel modo più tenero, e si pone come tensione continua tra due tempi che si fronteggiano: tra un passato immaginato e un futuro da costruire noi costruiamo il presente, l’istantanea ri-scatta il nostro vincolo temporale e ci ricolloca padroni del nostro esistere. Il click illumina il cammino che abbiamo intrapreso. Miopi, forse. Ma non più ciechi”.

E in tempi come questi, dove la memoria è labile, dove la realtà è dilaniata e travisata dalla cattiva informazione, dove chi ha subito fa fatica a ricevere un giusto indennizzo, ben vengano iniziative che tengano vivo il ricordo e catalizzino solidarietà. Ci rammentano che oltre che individui siamo comunità, tanto più salda quanto più riesce a mantenersi unita.

Enrico Pinna

 

 

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