“In Bianco e Colore – Le Cuffie”, la mostra di Alessandro Spiga a Ittiri

La cuffia è stato un accessorio usato dalle donne fin dal medioevo. Un indumento ambiguo che nasconde la “nudità” dei capelli femminili, celandoli agli sguardi estranei ma che abbellisce, nelle sue forme più raffinate, il capo femminile con colori accesi e ricami raffinati. Su questo accessorio dell’abbigliamento antico è centrato il lavoro che Alessando Spiga presenterà in occasione della Ittiri Folk Festa 2018. La mostra  “In Bianco e Colore – Le Cuffie” sarà visitabile dalle 18:00 di venerdì 20 luglio fino a domenica 22 Luglio in via Marconi 11 a Ittiri.

Alessandro Spiga parte da una pregevole collezione senza prefissarsi una documentazione etnografica capillare e canonica ma, partendo da  capi significativi della tradizione e di tutto quello che oggi le ruota attorno, dalla loro estetica alla loro forza espressiva, ha  voluto trarre soprattutto un risultato artistico. In tal modo ci offre queste teste, volumetricamente definite, ma non rigide, nelle quali gli elementi fisici sono dominati dal bianco e accompagnano le cuffie, ora  pur esse candide, ora coloratissime  e monocrome, ora multicolori.

Due sono i principali  tipi di cuffie sarde: uno modellato ( tipo Desulo) di derivazione medioevale e l’ altro a sacco ( tipo Iglesiente) di ascendenza rinascimentale. A questi si deve aggiungere un  terzo tipo, a turbante, come  quello di Busachi, che non è una vera e propria cuffia, ma la arieggia e ne mantiene le funzioni. Sono presenti alcuni esemplari non popolari, qualcuno forse non sardo, o ricostruiti per necessità a causa della deriorabilità degli oggetti.

C’è un richiamo a tante pagine dell’arte sarda del 900, da Biasi, a Melkiorre Melis a Ciusa ad Edina Altara, per citarne solo alcuni. In tutti questi precedenti, però, la “somaticità “ delle modelle è sempre esaltata e preponderante, qui, invece, essa quasi scompare. Alessandro Spiga ha lavorato con una sola modella che, di volta in volta, assume connotati mediati dal copricapo che è il vero protagonista del set fotografico. Un lavoro originale, dall’estetica accattivante e molto coerente con il tema, risolto dall’autore con una grande, grandissima padronanza tecnica, purtroppo in mostra solo per pochi giorni.

Enrico Pinna

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