Trasporti marittimi, impariamo a distinguere tra chi dà lavoro ai sardi e chi non lo dà

Riceviamo questo intervento da Giancarlo Mameli, già segretario dell’assessore ai Trasporti Christian Solinas, dal 2012 iscritto al Partito democratico.

Credo sia giunto il momento di ristabilire almeno in parte la verità storica sulle vicende del trasporto marittimo della Sardegna. Non foss’altro perché, noi sardi, che vantiamo una memoria antica, dovremmo almeno cercare di capire perché, oggi abbiamo dimenticato, che quando la Tirrenia, realmente, teneva in ostaggio la dignità dei sardi, e dove vi era per certo un monopolio; un signore, cresciuto a Cagliari, figlio di un armatore che aveva fondato la sua attività in Sardegna impiegando da subito maestranze sarde,  fondò una compagnia privata sfidando le leggi di mercato e per primo, si mise dalla parte dei sardi, migliorando frequenza dei collegamenti e soprattutto la loro qualità dei servizi.
Sempre questo signore, con un’altra piccola compagnia, ha garantito per decenni collegamenti decenti e puntuali per 12 mesi l’anno tra Palau e La Maddalena. Collegamenti, che al contrario di altri, tuttora, godono di finanziamento da parte della Regione Sardegna e dove chiunque può mettere a paragone la qualità della flotta e soprattutto, la qualità del loro “ armamento”.

Questo signore, per mesi ha bussato e chiesto incontri alla Regione Sardegna, sia prima che dopo l’acquisizione della Compagnia di stato, ma nessuno si è mai reso disponibile ad un’incontro, se non per qualche disponibilità di carattere personale da parte di alcuni componenti la giunta regionale in quel momento. La cosa appare ancora più singolare se si considera, che a quei tempi, negli uffici Regionali era un continuo via vai di armatori di piccolo e medio cabotaggio.

Così, mentre inizialmente addirittura in sede di bando di privatizzazione Tirrenia si mettevano a bilancio qualcosa come 10 milioni di euro euro per un’ipotesi d’ingresso nella cordata che avrebbe acquisito la Compagnia di stato, successivamente all’acquisizione del gruppo C.I.N., quelle somme furono impiegate per la entusiasmante esperienza della Flotta Sarda. Esperienza, che è bene ricordare, costò alla regione Sardegna, una sanzione Europea.

Non riesco neanche a capire, come mai, si avversa mediaticamente le compagnie di Vincenzo Onorato, quando tra tutte le compagnie che solcano il Mediterraneo, le uniche a impiegare sardi sia a bordo che a terra, sono proprio le sue. Per verificarlo basta visitare in sede, che si trova al porto di Cagliari, la Compagnia dei rimorchiatori. Dove solo nella sede di Cagliari, senza contare le unità operative sparse nelle varie portualità dell’Isola, tra amministrativi  e imbarcati, trovano occupazione circa 80 lavoratori.

Mi sento d’affermare, che le irreali valutazioni popolari, sino derivate da dichiarazioni politiche tendenziose e strumentali. Non è mai esistita una “alternativa  sarda” nell’acquisizione Tirrenia. E’ esistita una compagine siculo-campana, con un piccolo innesto sardo, che ha conteso l’acquisizione al gruppo CIN. Vorrei capire a questo punto, che differenza ci sarebbe nella benevolenza dei sardi; tra una compagine siciliana e una campana, o peggio ancora, per arrivare alla fase attuale, tra due compagini una Campana e una Sarda. Perché la compagine Sarda esiste è reale è quella che fa capo a Vincenzo Onorato. Che ha da sempre il suo cuore aziendale in Sardegna.

Se poi, i “liberatori”, sono coloro che, drogando i prezzi di mercato mirano ad occupare semplicemente posizioni commerciali, perché magari il loro mercato storico è molto più in crisi di quello italiano, e se, per ottenere ciò si impiegano extracomunitari con contratti al ribasso è come se ci mettessimo nelle mani di quei caporali meridionali che raccolgono pomodori, pagando gli emigrati clandestini 10 euro al giorno. Se poi in aggiunta, essi favoriscono l’ingresso di società di trasporto su gomma non sarde, bene allora signori, stiamo bene attenti a quali siano esattamente i corsari.

Giancarlo Mameli.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share