Salvini e i migranti, fascismo da quattro soldi

Da Simone Maulu, esponente di IRS riceviamo e pubblichiamo.

Signor Salvini, caro bugiardo,

le parlo da uomo colonizzato, da uomo Sardo che conosce la storia dell’Italia e della Sardegna in una misura che la farebbe impallidire per la sua ignoranza e per le modalità con le quali vorrebbe imporla alla comunicazione mediatica.

Sappia Salvini che le problematiche che riguardano la Tirrenia derivano dalle modalità di colonizzazione che la mia Terra e il mio Popolo si è vista imporre con la forza delle armi proprio da esponenti politici, o pseudo tali, espressi dai territori della sua Padania, a partire dalla famiglia Savoia.

Se lei fosse un politico e non un comunicatore da strapazzo rivolgerebbe la sua indignazione contro il padrone della Tirrenia, il Sig. Onorato che ha di fatto il monopolio totale dei trasporti e costringe Sardi e turisti a tariffe da vero e proprio embargo di Stato con soldi pubblici. Questo è il vero problema. Non i passeggeri che ci viaggiano, a prescindere dalla loro nazionalità.

Il federalista Salvini, lo scissionista Salvini, l’indipendentista Salvini, il fascista Salvini, il nazionalista Salvini rappresenta per i Sardi e soprattutto per gli indipendentisti come me, una barzelletta che ad un Popolo come il nostro, che per secoli ha elaborato istanze e visioni di indipendenza e di riscatto civile, di dignità e di giustizia, di socialità intra ed extraterritoriale, ad un Popolo come il nostro che continua ad essere sopraffatto ed escluso dalla Stato Italiano da qualsivoglia discussione politica che lo riguardi, che ne riguardi la vita, il lavoro, le politiche industriali e militari, la salute, la rappresentatività nell’istituzione Europea, lo scambio culturale, la socialità e le problematiche socio-economiche, ad un popolo come il nostro, il suo fascismo da quattro soldi fa ridere.

Ci fa ridere perché noi Sardi siamo figli di una cultura comunitarista, internazionalista e solidale che affonda nella notte dei tempi, figli di una modalità di convivenza orizzontale e circolare che non lasciano alcuno spazio alla sua proposta di violenza istituzionalizzata.

Sappia, caro Salvini, che qui i più deboli vengono difesi dalla comunità, non ci si approfitta di loro. Nella nostra etica, nella nostra morale e nei nostri codici con i deboli non si applica nemmeno la vendetta. Perché chi si vendica con un debole o chi si approfitta di un debole viene considerato un miserabile, un pezzente, “no est omine” ovvero non è un uomo. La nostra comunità le forme di lotta e di opposizione le esprime contro i personaggi potenti e influenti, contro le grosse multinazionali che continuano a depredare e ammalare il nostro popolo e il nostro territorio, contro sistema neo liberista e oligarchico delle banche.

La sua Padania con la sua egoistica elaborazione nazionalista, che si propone come il nuovo che avanza, qui in Sardegna, in questa terra di migranti ridotta alla fame dai Padani, dai Regi e dai Fascisti fa ridere di tenerezza.

Ma come pensa signor Salvini che le sue idee di chiusura al mondo possano essere qui comprese e accolte. Come fa solo pensare di poter avere il minimo fascino sulla gente di Sardegna che ancora oggi paga la chiusura al mondo impostale dallo Stato Italiano.

I clandestini criminali qui arrivano dal 1861. La colonia penale di Sardegna ha sempre accolto e sopportato gli avanzi di galera che avanzano all’Italia, fino al 41 bis, fino all’anno scorso. Che paura pensa che ci facciano quattro disperati in cerca di pace?
Voi siete abituati a vedere la Sardegna come un lontano sgabuzzino o una vasca da bagno. Voi non avete idea di come viva e abbia vissuto questa gente nella storia e nel presente, non avete idea della raffinatezza di pensiero che il tempo e i soprusi ci hanno messo nelle condizioni di elaborare.

Questo è un Popolo che sulla Tirrenia è stato sempre trattato come carico animale grazie alle politiche monopolistiche dello Stato italiano, che ancora si perpetuano. Crede che ci spaventi dormire per terra?

Vada per la sua strada Salvini che qui lottiamo per aprirci al mondo, per vivere in armonia con dignità e per lottare contro i potenti, gli speculatori e i predoni in giacca e cravatta. Qui sappiamo fare bene la distinzione tra un orfano e un bastardo e sappiamo che a voi piace giocare con gli animali feriti, noi siamo abituati a domare animali feroci. E veda, questa distinzione, così elementare e illuminante, sono in grado di farla anche i pochi Sardi che la sostengono, perché gliel’hanno insegnato le madri.

Simone Maulu

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