Da Alessio Frau, dell’Associazione Comuna, riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Sabato 21 marzo a Cagliari, in piazzetta S. Domenico, presenteremo il libro “Podemos. La sinistra spagnola oltre la sinistra” (pp. 128, Edizioni Alegre, 2014). Ci sarà Matteo Pucciarelli, coautore del libro assieme a Giacomo Russo Spena.
La serata, organizzata dall’associazione Comuna, nasce dall’esigenza di avviare un dibattito il più possibile aperto, che ponga all’ordine del giorno la necessità di costruire un progetto politico che rappresenti il mondo del lavoro e dei disoccupati, e dia voce alle vittime della crisi del capitalismo e delle politiche di austerità imposte dall’attuale assetto politico-sociale dell’Unione Europea.
Cos’è Podemos? Sorto ufficialmente il 17 gennaio 2014, è un partito-movimento guidato da Pablo Iglesias, leader carismatico e comunicatore esperto, che si oppone alle politiche di austerità imposte dalla Troika. Alle scorse elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo racimolò quasi l’8% e oggi è dato dai sondaggi a più del 20%, il primo partito spagnolo. Si pone in alternativa all’attuale quadro politico-istituzionale spagnolo risalente al 1978, anno in cui si concluse la travagliata transizione dal franchismo alla democrazia di stampo europeo, che ha causato la crisi, piegandosi alle richieste neocoloniali dell’elite che governa l’Ue.
Nato dalla necessità di fornire una sponda politica organizzata allo spontaneo movimento degli “indignados” e alla vasta stagione di mobilitazione sociale che imperversa in Spagna, Podemos è un’organizzazione che si pone al di là della destra e della sinistra attuali. Vuole riunificare politicamente il popolo contro la “casta” politica e finanziaria, che ha svenduto la patria, che ha distrutto il welfare state e causato povertà, precarietà e disoccupazione. Alla simbologia spaziale orizzontale, che oppone destra e sinistra, Podemos contrappone quella verticale, fra “alto” e “basso”, fra la casta e il popolo.
Il partito è strutturato in maniera tale da favorire la partecipazione di ciascun aderente. Gli strumenti utilizzati sono vari: dal portale in rete, nel quale tutti possono registrarsi, ai circoli territoriali, alle assemblee. Il programma ha una chiara matrice antifascista e di sinistra e prevede, per fare un esempio, la nazionalizzazione dei settori strategici dell’economia spagnola e dei beni comuni. Utilizzano una strategia comunicativa innovativa, non disdegnando l’utilizzo del mezzo televisivo, considerato fondamentale per parlare a tutti. Inoltre, fanno proprio il principio dell’autodeterminazione dei popoli, cercando il dialogo con le forze indipendentiste e progressiste catalane e basche, consci però del fatto che senza affrontare le questioni sociali questo principio rimanga astratto. I sardi dovrebbero fare propria quest’ultima considerazione.
Un progetto, insomma, interessante, anche se non privo di contraddizioni. Consapevole dei propri limiti e delle proprie potenzialità, Podemos ha la possibilità di vincere le prossime elezioni politiche in Spagna, allargando così il fronte anti-austerità, accorrendo in aiuto all’alleato greco, Syriza. E noi? Cosa aspettiamo ad allargare il fronte contro l’austerità? In Sardegna sarà possibile già da sabato cominciare questo discorso, per cercare di avviare un percorso originale che sappia coniugare la specificità del nostro contesto politico-sociale allo spirito generale del nostro tempo.
