Muledda a Felice Floris: “Il Movimento dei pastori va verso un vicolo cieco”

Riceviamo e pubblichiamo questo intervento di Gesuino Muledda, presidente dei Rossomori, sullo scontro aperto da Felice Floris, leader del Movimento dei pastori, con l’assessore all’Agricoltura.

E mica è male organizzare riunioni tra lavoratori della terra. Anzi! Bisogna rendere grazie a chi, anche con il caldo d’agosto, ogni tanto, si reca in un paesino o paesone, chiama gli interessati e, pochi o molti che siano, propone i suoi argomenti. Talvolta sono profondi e documentati. Talaltra sono magari deboli di logica e ,anche, un poco confusi nella indicazione delle controparti. E capita anche che si dimentichi non dico il lontano, ma il vicino passato. Perché tutti abbiamo un passato. E anche un presente. Poi cadaunu lu contat comente cheret. E b’at chie lu credet e chie non bi lu credet. Ma sas rejones, poi, cadaunu si las tirat a contu suo.

Io rendo onore a Felice Floris che, senza la intensità di una volta, ogni tanto prende la macchina e va in un paese, convoca la assemblea e con molta o poca gente, parla e dice, sempre, con coerenza sempre la stessa cosa. Non è che si turba molto se alle sue dichiarazioni qualcuno, che non posso essere io, gli fa notare che le cose che lui dice come se ne detenesse l’esclusiva, altri, prima di lui le ha dette. E talvolta le cose che rivendica sono state già fatte. E che quando le cose si stavano facendo male ,magari lui o non se ne è accorto o guardava da un’altra parte.

Dice che lui deve mettere mano alla programmazione dei fondi per lo sviluppo rurale. E che tali fondi possono avere effetti positivi solo se ci mette le mani lui. Ma prima, quando il grande competente Oscar Cherchi ha gestito e avviato il nuovo PSR, lui era distratto e si accorge che si sta chiudendo il Programma di Sviluppo Rurale da notificare a Bruxelles solo il giorno della ultima riunione. E si presenta a rivendicare ruoli di rappresentanza esclusiva che non detiene, nè per numeri nè per regole. E dal giorno continua a chiedere il dimissionamento della Assessore della Agricoltura rea di essere una imprenditrice agricola, per di più brava nel suo mestiere; e rea ,ancora ,di essere stata dirigente di una organizzazione di contadini e pastori di Sardegna.

Ora lui e i grandi e piccoli imprenditori delle nostre comunità rurali se sono messi a scegliere tra uno che non distingue un cacciavite da un trifoglio e una agronoma che da giovanissima sfanga negli orti e nelle risaie, e organizza produttori di latte in difesa dei loro interessi che cosa dovrebbero scegliere ?

Girando per le campagne, essinde a su monte, ca jeo esso a su monte, in locos chi non totus podent appedicare, mi sono reso conto che la nomina di una donna, competente, per professione e per attitudine, e per le reti di conoscenze che portano nei luoghi dove le questioni si affrontano talvolta in bonas e talvolta in malas, nelle comunità rurali ha avuto una spinta di speranza e suscitato una attesa positiva.

Appena insediata ha cercato il lavoro di preparazione,a Roma, a Cagliari e a Bruxelles e ha trovato che poco o nulla era stato fatto. A Roma hanno scoperto che anche la Sardegna aveva un Assessore della Agricoltura. E non parliamo di Bruxelles. E tra tutte le cose scopre che il settore ovino era escluso dalla attuazione della PAC in Italia e in Sardegna. E con battaglie dure e con l’appoggio del partenariato istituzionale e con il consenso del Consiglio Regionale è riuscita a imporre che finanziamenti importanti venissero destinati a copertura dei bisogni delle aziende agropastorali. Sarde. E ha portato a casa di Sardegna la possibilità di finanziamento delle colture in alternanza che tanto servono per la mangimistica e la buona alimentazione della zootecnia. E mentre organizzava la scrittura del PSR si occupava di fare approvare dal Consiglio Regionale il finanziamento per pagare i danni da lingua blu. Postando soldi contanti che vanno in pagamento immediato. E affrontava con la Sanità la questione della Peste suina africana. E ha predisposto il primo piano sperimentale di intervento per combattere il culicoides in maniera innovativa, come pure dice il buon Felice. E provvedeva a spingere per pagamenti più veloci, a contrastare il rischio di riduzione dei titoli per il premio unico per pascoli arborati. E affrontava la questione dei consorzi di bonifica. E andava in giro a fare assemblee di confronto con il mondo delle campagne. Chiamata da associazioni di categoria, da amministrazioni pubbliche e diceva nei convegni la sua strategia di governo per la agricoltura della Sardegna.

Sono passati solo sei mesi. E in tutto questo troppo lungo periodo Felice trova il tempo per presentarsi in Assessorato e partecipare solo all’ultimo incontro sulla definizione, con il partenariato, del PSR; e in quella occasione non dice una parola sul merito; ma lamenta la offesa consumata per la mancata convocazione a riunioni dalle quali il competente e, da Felice indisturbato, Oscar Cherchi, lo aveva escluso. In base a leggi e regolamenti.

E per aprire il confronto chiede il dimissionamento dell’Assessore . Nuova tecnica sindacale.
E da allora ancora nessuna proposta che riguardi il PSR è stata avanzata dallo stesso nè dai resoconti giornalistici se ne deduce alcunché. Perché entrare nel merito è altra cosa. E così a un vecchio come me pare che invece che affrontare le questioni, a voler essere buoni, qualcuno stia portando il Movimento Pastori Sardi in un vicolo cieco. E che invece che definire una linea che, se si vuole, porti a formare una organizzazione sindacale democratica, si tenga in piedi una gestione personale utile, più che a difendere gli interessi dei pastori e delle comunità rurali, a esibire muscoli, neppure troppo forti, nei momenti di passaggio verso nuove e più efficaci politiche di ruralità .

Nel frattempo a me fa piacere che il progetto di PSR inviato a Bruxelles abbia avuto il più ampio e convinto consenso del partenariato sociale e istituzionale e del Consiglio Regionale. E, siccome questa Assessora è però molto convinta del suo ruolo per migliorare la agricoltura della Sardegna, mi ha confidato che tenterà di migliorare ancora questo già buono PSR. Cercando i suggerimenti di tutti e di chiunque abbia buone e utili proposte.

Gesuino Muledda 

(Presidente Rossomori)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share