“La lingua italiana dei segni non è la lingua di mio figlio”

Guardate questo video (https://video.repubblica.it/mondo-solidale/iosegno-riconoscere-la-lingua-dei-segni/124250/122738) perché alle spalle dei nostri figli, amici e parenti sordi si sta muovendo una campagna mediatica molto forte sulla base dell’ignoranza e della presunta buona fede degli aderenti.

Abbiamo bisogno di uno sforzo collettivo, singoli e associazioni per riuscire ad andare oltre, cercare di far capire che la sordità è una disabilità che va affrontata secondo schemi NON assistenziali ma di REALE INTEGRAZIONE.

Integrazione possibile solo se la disabilità viene affrontata con un’adeguato protocollo sanitario e logopedico (screening audiologico neonatale, diagnosi precoce, protesizzazione, abilitazione alla parola). I nostri figli, amici e parenti sordi usano la lingua orale e per questo possono vivere nella società di tutti.

Non scordiamoci inoltre che quanto richiesto da questi ragazzi è già garantito dalla normativa vigente (L.104/92). Il problema è semmai far RISPETTARE quella normativa. E su questo si dovrebbero impegnare anche i ragazzi di Radio Kaos! Dovrebbero semmai segnalare i casi in cui la Legge 104/92 non viene rispettata e per farlo, abbiamo a disposizione anche la L.67/2006 che forse, consapevolmente, utilizziamo molto poco magari perché l’obiettivo non è altro, ben più subdolo e che niente c’entra con il problema sordità!
Voglio ricordare che la legge 104/92 garantisce alle persone sorde che utilizzano il linguaggio dei segni: a spese delle Province – interpreti gestuali a scuola, a spese delle università l’interprete gestuale durante le lezioni, a spese dello Stato interpreti in sede giurisdizionale, a spese della RAI TV l’interprete gestuale in alcune trasmissioni di telegiornali, a spese pubbliche l’attuazione degli articoli dal dodicesimo al diciottesimo della Legge 104/92 per l’inserimento scolastico e lavorativo, a spese infine degli interessati l’accompagnamento di interpreti gestuali in tutti gli uffici pubblici, ragion per cui la normativa assegna alle persone sorde l’indennità di comunicazione, indipendentemente dalle condizioni economiche

Dove sta allora il problema?

Insomma, mettiamoci d’accordo: abbiamo proprio bisogno di creare l’ennesima pseudo minoranza linguistica anziché intervenire in modo serio e funzionale per limitare i danni e le conseguenze che un deficit sensoriale può determinare??

Una mamma offesa e sconcertata

Lettera firmata

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