Da Simone Maulu, attivista Irs, riceviamo e pubblichiamo.
Il presidente del consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau, ha scritto una lettera al presidente della Rai in merito alla diretta TV della partita di finale della coppa Italia di basket (trofeo Beko 2015-final 8) tra Milano e Dinamo Sassari lamentando il fatto che vi è stato un “grave squilibrio nella gestione della regia a partire dall’inizio della partita laddove, durante l’esecuzione dell’inno nazionale (italiano), si inquadrava per tutta la durata dello stesso, con una lunghissima “carrellata” che durava appunto tutta l’esecuzione dell’inno, ogni singolo giocatore della sola squadra di Milano, escludendo dalla presentazione la squadra di Sassari”.
A dire di Ganau questo fatto ha “generato una grave diseguaglianza tra le due squadre, di fatto privando i tanti sostenitori sardi del piacere di vedere i propri beniamini nella fase immediatamente precedente la palla a due”. Premesso che ogni opinione è legittima, questa sembra però evidenziare il consueto “complesso del nano“. Come se il giusto riconoscimento per una grande squadra come la Dinamo, sia l’inno di Mameli.
Penso che la Rai abbia dato uno spaccato di realtà che alcuni si ostinano a non voler vedere. Durante l’inno italiano è stata inquadrata l’Olimpia Milano squadra italiana. Perché avrebbero dovuto inquadrare la Dinamo Sassari, squadra sarda?
La Dinamo oggi non è solo la squadra di Sassari, è andata ben oltre la dimensione locale e cittadina, essendo stata eletta sul campo ad una vera e propria Nazionale Sarda. É la squadra che ha unito tutta l’isola riuscendo finalmente ad abbattere quel muro che storicamente, soprattutto in ambito calcistico, ha diviso il nord e il sud della Sardegna.
La Dinamo oggi rappresenta un intero popolo, ne conduce gli umori, ne rappresenta le speranze, l’orgoglio e l’unità. Oggi la Dinamo è la squadra del Popolo Sardo e questa percezione è certamente confortata dagli stessi giocatori, che lo hanno dichiarato in numerose occasioni.
La Dinamo è una squadra di giganti e di simboli. in troppo naturale é identificare questi atleti con il portato simbolico che oggi i Giganti di Mont’e Prama offrono ai sardi contemporanei. Ma tant’è… La stessa coppa italia in questa occasione può essere effettivamente considerato un trofeo mediterraneo e internazionale.
La domanda che il presidente Ganau, non alla RAI ma al Consiglio Regionale che presiede, dovrebbe ben più correttamente porre, credo sia questa: Perché la Sardegna non ha un proprio inno Nazionale? forse è il caso di iniziare a discutere di questo.
Altro che essere inquadrati durante l’inno italiano…
Simone Maulu
