Tossilo nel mirino della Provincia di Nuoro: diffida per irregolarità impianto

Dopo la diffida comminata alla Fluorsid, ecco quella indirizzata alla Tossilo Spa. Anche la società  del Consorzio industriale industriale di Macomer in liquidazione (dal 2008) che gestisce l’impianto di trattamento e smaltimento rifiuti del centro Sardegna è destinataria di un provvedimento amministrativo per il mancato rispetto dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale).

La diffida, emessa il 9 novembre dalla Provincia di Nuoro su impulso dell’Arpas Oristano, che ha effettuato una visita ispettiva negli impianti di Macomer lo scorso luglio, riguarda un po’ tutte le fasi della lavorazione dei rifiuti svolta presso lo stabilimento. Ad eccezione del vecchio inceneritore, fermo dal febbraio del 2016. Sebbene non si tratti di violazioni dell’A.i.a, vengono rilevate criticità anche nella discarica di Monte Muradu. Che deve essere chiusa, per ragioni di carattere economico e ambientale, sottolineano i funzionari Arpas.
Allertata anche alla Procura di Oristano, a cui a cui è stata inviata una relazione di accertamento di ipotesi di reato per non conformità dei documenti autorizzatori, sanzionate dal Testo unico dell’Ambiente.

Un primo gruppo di irregolarità può essere catalogato alla voce ‘superamenti dei limiti emissivi’. Il primo caso è quello dello scrubber, macchinario impiegato per l’abbattimento degli odori provenienti dal sistema di compostaggio. Stando al campionamento dello scorso 29 giugno, si è verificato un superamento dei valori limite imposti dall’Aia, che impone il monitoraggio dei composti azotati, dei composti solforati, delle polveri totali, dei composti organici volatili, oltre al parametro odore. Non è dato, però, sapere di che entità siano i superamenti e cosa riguardino esattamente. Valori fuori norma anche per i solidi sospesi, il cadmio e il rame nelle acque reflue scaricate nella rete fognaria.

C’è poi un altro problema legato alle soglie di concentrazione degli inquinanti della falda che non rappresenta una violazione in senso stretto dell’AIA, ma viene in ogni caso considerata una criticità dall’Arpas. “Attualmente – scrivono i tecnici –  i valori di guardia previsti dal Gestore per il ferro e per il manganese non appaiono coerenti con le concentrazioni previste dalla normativa sulle acque sotterranee. Ecco perché il gestore –  cioè la Tossilo Spa – dovrà rivedere tre mesi i livelli di guardia di Ferro e Manganese sulla base degli esiti dei rilevamenti avuti negli ultimi anni”.

All’appello manca poi un monitoraggio della qualità dell’aria presso la discarica di Monte Muradu. Si tratta di quello preannunciato per il 18.03.2016, non effettuato a causa delle cattive condizioni meteo. “Il Gestore non ha comunicato tale mancata effettuazione, resasi evidente solo nel Rapporto Annuale. Tale monitoraggio non è stato recuperato successivamente. Pertanto, si diffida il gestore ad effettuare con frequenza mensile il monitoraggio ambientale della discarica”.

“Discarica che – sottolinea l’Arpas – il gestore continua a mantenere aperta per smaltirvi limitate quantità di rifiuti, anziché provvedere alla sua chiusura e copertura definitiva”. Ma “la conseguente necessità di captare ed inviare a smaltimento le quantità di percolato che si producono in occasione degli eventi meteorici rischia di pesare significativamente sia per l’aspetto gestionale che economico, nonché per le sue possibili implicazioni di carattere ambientale”, specifica la relazione. Ecco perché “il gestore dovrà presentare entro tre mesi un programma di chiusura della discarica”.

Manca, infine, anche il Piano di Dismissione e del Piano di Ripristino Ambientale per l’impianto sito in località Tossilo. La società dovrà presentarlo entro 8 mesi.

Piero Loi
@piero_loi

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