Legambiente: “No ai parcheggi gratuiti al Poetto, devono nascere aree verdi”

Non si placa la polemica che riguarda i parcheggi del Poetto, il lungomare di Cagliari. C’è chi dice che il numero degli stalli non potrà mai essere sufficiente per tutte le richieste. In tanti preferiscono rischiare le multe piuttosto che parcheggiare in luoghi dove uno stallo si trova. E così spesso nascono i parcheggi selvaggi. Il sindaco Massimo Zedda rassicura: “A breve apriremo i parcheggi dell’ippodromo del Poetto”. Ma Legambiente non ci sta. “Le richieste dei cittadini di altri parcheggi risultano in controtendenza rispetto al nuovo lungomare caratterizzato dalla pedonalizzazione”. Secondo l’associazione infatti bisogna inquadrare il problema tenendo presenti gli indirizzi del Ppr, il Piano paesaggistico regionale. Tra questi, la riqualificazione e il recupero del valore paesaggistico del Poetto quale elemento strutturale e funzionale del sistema ambientale unitario, che comprende il compendio umido di Molentargius, il complesso sabbioso- litoraneo ed il promontorio di Torre Sant’Elia. Secondo l’associazione ambientalista la vera forma di controllo è la gestione degli accessi. Ovvero ridurre la possibilità del parcheggio privato, dato che dai parcheggi di scambio (S.Elia, Margine Rosso, Monserrato) si possono ripristinare i servizi pubblici e attivare una pluralità di modalità di accesso atte a ridurre gli impatti.

No ai parcheggi bianchi. “Per quanto riguarda la gestione del traffico, si rileva che tutti i parcheggi del lungomare fino al limite del territorio di Quartu Sant’Elena sono caratterizzati da stalli per la libera sosta (bianchi) e non risulta neanche una proposta di futura gestione tariffaria- precisa l’associazione – come suggeriscono le esperienze più innovative, dal momento che il lungomare offre nuovi servizi per i bagnanti. La situazione dei parcheggi fortemente impattanti sta incrementando il degrado di zone ambientali delicate, intaccando i superstiti lembi della preesistente pineta litoranea, che costituiscono il settore di collegamento ambientale rispettivamente tra Molentargius e Capo S. Elia – Sella del Diavolo e tra il litorale e Molentargius. La richiesta di una nuova area parcheggio all’ippodromo avrebbe l’effetto di ulteriore compromissione del litorale”. Pertanto secondo l’associazione in pratica si sta configurando un immenso parcheggio a scapito delle aree verdi.

“La sovrapposizione dei mezzi privati rallenta il trasporto pubblico – riferiscono da Legambiente – l’iniziativa positiva della linea bus Poetto-express, rivolta a favorire l’impiego dei parcheggi di scambio, risulta molto depotenziata dalla concorrenza di migliaia di stalli di sosta gratuiti direttamente sul lungomare. Per cui, nonostante anche l’agevolazione nel costo dei biglietti, il grande parcheggio di scambio di S. Elia è praticamente quasi sempre vuoto. La pedonalizzazione dovrebbe essere associata, soprattutto nei mesi estivi, al potenziamento del trasporto pubblico e al disincentivo all’uso del mezzo privato”. Tra le proposte di Legambiente per ridurre le criticità e caratterizzare in senso ambientale la pedonalizzazione, c’è quella di intervenire con la progettazione e adozione di un sistema di gestione della sosta (per i 4 mesi estivi) che punti in modo prevalente sugli blu, ma con una adeguata differenziazione tariffaria a scaglioni orari. E ancora il potenziamento del trasporto pubblico, ma soprattutto l’eliminazione delle aree di parcheggio nelle zone tra la caserma Villasanta e la prima fermata, tra l’ospedale marino ed il limite comunale e nell’area dell’ippodromo che possono diventare aree verdi di supporto alla pedonalizzazione del lungomare.

“La qualità paesaggistica ed ambientale dei 9 chilometri del litorale del Poetto costituisce un valore di rilievo regionale e nazionale da salvaguardare e valorizzare con rigore- tengono a precisare gli esponenti di Legambiente – la sua fragilità di fronte ai molteplici fattori di impatto e di degrado richiedono, per salvare l’ecosistema sabbioso, il rafforzamento del positivo progetto di pedonalizzazione con la indispensabile realizzazione di una estesa area verde di retrospiaggia in continuità con la ricostituzione del complesso dunale (secondo le direttive del Ppr), riducendo drasticamente le aree a parcheggio e l’uso balneare e ricreativo del litorale possa essere consentito con una robusta e strutturata incentivazione dell’accesso a piedi, in bicicletta e con il trasporto pubblico, che nel lungo periodo deve diventare il mezzo prevalente con l’aggiunta del tram”.

Monica Magro

 

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