A fine estate 2017 la mobilitazione per quello che era stato ribattezzato “il sarcofago dei veleni” sulla statale 131, nel tratto di strada tra Sardara e Sanluri. Ora, dopo le piogge delle ultime settimane, gli indipendentisti di Liberu tornano alla carica: “L’acqua ha inzuppato nuovamente il terreno e, come succede da anni, son ricomparsi fiumi di arsenico, cadmio, piombo e altri veleni e metalli pesanti per tutto il Campidano”.
[metaslider id=694398]La denuncia è stata corredata da alcune foto fatte durante un sopralluogo. “Tempo fa la Giunta ha pomposamente inaugurato la prima tranche delle bonifiche di Santu Miali a Furtei, trascurando completamente questo tratto di strada costruito su montagne di veleni portati proprio da quella miniera – sostiene Pierfranco Devias, segretario nazionale di Liberu -. Chiediamo ancora una volta al governatore Pigliaru, all’assessora dell’Ambiente Spano e della Sanità Arru che si pronuncino pubblicamente. Dichiarino quale è la reale consistenza del problema ecologico e sanitario – conclude – e spieghino quali sono le misure immediate e urgenti che la Giunta intende porre in essere per arginare e risolvere questo gravissimo problema”.