Le cause di morte ad Assemini, il Comune avvia il “referto epidemiologico”

Quali sono le condizioni di salute della popolazione di Assemini? La domanda se la pongono il l’amministrazione comunale e la società scientifica Isde – Medici per l’ambiente, che s’impegneranno a realizzare il referto epidemiologico comunale. Vale a dire un’indagine incentrata sul conteggio di tutti i deceduti nell’area di studio lungo un arco di tempo definito. Eventuali eccessi di mortalità statisticamente significativi verranno poi studiati per identificare le possibili cause.

“Siamo estremamente soddisfatti della nostra decisione, a prescindere dal fatto il referto epidemiologico rappresenta una novità assoluta per la Sardegna: mettiamo in campo uno strumento per la tutela della salute dei cittadini, con l’obiettivo di capire se la presenza di un polo industriale come quello di Macchiareddu a ridosso della nostra cittadina dia luogo o meno a un impatto sulle condizioni sanitarie della popolazione”. Questo il commento del sindaco di Assemini Mario Puddu (M5s).

A lavorare al referto epidemiologico saranno il dottor Domenico Scanu, presidente Isde- Medici per l’Ambiente Sardegna, e le dottoresse Claudia Zuncheddu e Giada Melis, entrambe medici Isde. Fornirà apporto scientifico alla redazione del referto anche il dottor Valerio Gennaro, medico oncologo ed epidemiologo, Direttore dell’Istituto Tumori di Genova e presidente della sezione ISDE di Genova, considerato il padre del referto epidemiologico comunale.

“La metodologia del referto epidemiologico è strettamente imparentata con la statistica. I dati della mortalità, osservati per tutte le cause patologiche e suddivisi sulla base dell’età del genere, dell’area geografica, del periodo e di altre caratteristiche, saranno confrontati con i dati attesi. Pertanto, non verranno analizzati solo i tumori, che costituiscono il 30% delle cause di morte di possibile origine ambientale, ma anche il restante 70% delle cause, come le malattie respiratorie e cardiovascolari. Con il risultato di conoscere quale fenomeno è più frequente del previsto”, spiega Scanu.

Ma, al di là dell’aspetto di novità, appare ancora più importante il fatto che questo strumento consentirà di mappare le condizioni di salute di una cittadina già inserita all’interno di un Sito d’interesse nazionale per bonifica che sorge a ridosso dell’area industriale di Macchiareddu. E di sopperire, così, ad una latente carenza di informazioni causa della mancanza di registri provinciali dei tumori o di altre patologie. È chiaro che il primo cittadino, prima autorità sanitaria del territorio comunale, potrà, proprio attraverso il referto epidemiologico, intervenire laddove dovesse esserci necessità di farlo.

I primi risultati sono attesi entro qualche mese.

P. L.

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