La vendita di Mamuntanas e Surigheddu, nessuna risposta dalla Regione

“Siamo seriamente preoccupati per il totale disinteresse che la giunta regionale, compreso il presidente Pigliaru, manifesta verso la proposta di Terre Pubbliche, un raggruppamento di imprese agricole e cooperative sociali del Nord Ovest della Sardegna, che si sono proposte per la gestione delle aziende di Surigheddu e Mamuntanas in alternativa alla vendita e quindi alla alienazione di un bene che è e deve rimanere pubblico, anche per il suo valore identitario”.  A esprimere preoccupazione sul futuro delle campagne storiche della comunità algherese messe in vendita dalla Regione ai primi di marzo è Terre Pubbliche, rete di imprese che ha ideato un progetto di gestione delle campagne algheresi a cui hanno aderito per ora 15 cooperative sociali, 7 imprese agricole, 4 studi professionali nel campo dell’agricoltura, finanza agevolata, pianificazione aziendale, pianificazione territoriale e architettura, e un’associazione ambientalista. Sul progetto Terre Libere e sulla necessità di sospendere la vendita si è espresso anche Pierfranco Devias, segretario nazionale di Liberu.

Il progetto di gestione è stato spiegato in una lettera (leggi) indirizzata al presidente della Regione Francesco Pigliaru, all’intera Giunta regionale al commissario straordinario della Provincia di Sassari Guido Sechi e al sindaco di Alghero Mario Bruno è firmata inviata il 22 aprile scorso: per ora nessuna risposta.

“Riteniamo che l’operazione, esclusivamente finalizzata a fare cassa per tappare non i buchi ma le voragini della sanità sarda, sia assolutamente fallimentare – sottolineano i rappresentanti di Terre Pubbliche – perché non risolve il tema più ampio di come vengano impegnate o sprecate le risorse pubbliche. Dal 22 aprile, data di inoltro della lettera allegata, siamo in attesa di una risposta. Il 27 maggio scade il termine ultimo per presentare le offerte e il totale silenzio nei nostri confronti, accompagnato da voci che parlerebbero di interessanti offerte di acquisto da parte di realtà non locali, non fa altro che rendere ancora più opaca questa operazione, che cede in forma del tutto inappropriata una porzione dei migliori terreni della Sardegna.
Ribadiamo che Terre Pubbliche nasce sul territorio ed è in grado di gestire in toto le due aziende. Invece riteniamo davvero desolante il comportamento del proprietario pubblico, cioè la Regione Sardegna, che per oltre 30 anni si è disinteressata delle potenzialità produttive delle due aziende e oggi mostra una totale disattenzione verso le proposte di gestione che arrivano dalle imprese locali, passando di botto alla vendita. Con la presente vogliamo dare voce a Terre Pubbliche e a un territorio che in quelle aziende vede una grande occasione di riscatto economico e sociale”.

 

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