La Regione archivia la discarica del Cacip. Fanno festa i comitati

Fanno festa i comitati che si battono contro la discarica che il Cacip vorrebbe realizzare tra Uta e Capoterra. L’assessorato all’Ambiente ha infatti rigettato la richiesta di sospensiva della valutazione ambientale fino all’aggiornamento del Piano dei rifiuti presentata dal consorzio, archiviando così il progetto.

Presentata a fine febbraio, la richiesta di ‘congelare’ il procedimento di valutazione è arrivata in seguito alle criticità evidenziate dagli uffici regionali dello Sva. Il progetto, infatti, non includeva l’analisi “costi-benefici” né il piano per monitorare l’impatto ambientale, entrambi indispensabili.

Anche i comitati hanno partecipato alla valutazione d’impatto ambientale, presentando numerose osservazioni. “A conti fatti, viste le carenze progettuali, si può ben dire che il Cacip ha chiesto l’apertura di un credito al buio”, spiega Gianni Cossu del comitato di Uta.

Archiviato il progetto della mega-discarica, la battaglia si sposta ora sul Piano di gestione dei rifiuti e sugli inceneritori. L’ex consigliera regionale Claudia Zuncheddu annuncia “una severa vigilanza sulle politiche di gestione del ciclo dei rifiuti che l’esecutivo Pigliaru predisporrà nei prossimi mesi”. E ricorda che “la causa del forte inquinamento da diossine dell’aria di Cagliari e dintorni è da ricercare in primo luogo negli impianti di combustione dei rifiuti”.

A proposito dell’impatto su ambiente e salute degli inceneritori, Marco Mameli dell’Assotziu Consumadoris Sardigna ricorda che “in Piemonte la Corte dei conti sta verificando l’esistenza dei danni causati dall’impianto di Vercelli”. Non mancano, poi, evidenze scientifiche sull’impatto sulla salute di questi impianti, per questo rivolge un invito ai sindaci: Quando in ballo c’è la salute dei cittadini, vige il principio di precauzione: occorre allora che i primi cittadini si oppongano a interventi impattanti.

Oltre ai no, non mancano le proposte. Occorre infatti “attivare una road map per l’applicazione della strategia ‘Rifiuti zero'”, spiegano i comitati. Si tratta, in altri termini, di “applicare la direttiva europea, provilegiando prevenzione, recupero e riciclo”. Anche attraverso tecnologie meno impattanti, come l’estrusione a freddo, che consente di ottenere dal rifiuto secco malte cementizie e materiali apprezzati dall’industria automobilistica.

P. L.

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