La Maddalena, via al progetto per recuperare i vecchi vitigni di vermentino

Dopo la produzione dei primi due vini, il marchio Tenute di Santa Maria ha un progetto ambizioso: il recupero di piccolissimi vigneti, nell’omonima isola di Santa Maria, nell’arcipelago della Maddalena, che hanno raggiunto l’apice produttivo tra la fine dell’800 e l’inizio del Novecento.

Un progetto già iniziato in un piccolo areale dell’isola e affidato all’agronomo Antonio Selis, esperto nella produzione del vermentino. “Stiamo cercando di ripiantumare una piccola vigna abbandonata da oltre un secolo. In questo momento stiamo selezionando i portainnesti più idonei – ha spiegato l’agronomo -. L’obiettivo è quello di ottenere un vermentino originale, con caratteristiche diverse rispetto agli altri prodotti in Gallura: l’influenza del vento salso e dei profumi della vegetazione spontanea, come l’erica, il lentischio e il cisto, daranno vita a una produzione più limitata a parità di superficie coltivata, a vantaggio della qualità. Il vento salato dona una forma di sapidità e mineralità marina alle piante e sarà un ottimo esaltatore del prodotto”.

Gli areali da ripiantumare si trovano attorno ad una quindicina di vecchie abitazioni, adesso diventate case vacanze.
Il marchio Tenute di Santa Maria è nato nel 2016 ed ha lanciato le prime due bottiglie: il Santa Maria Igt Isola dei Nuraghi bianco a base di uve autoctone provenienti dalla Gallura, ed il vino rosso denominato 143 (quanti sono gli anni di dominazione sabauda in Sardegna) unico nel suo genere, che travalica i confini territoriali sardi e unisce due regioni, la Sardegna ed il Piemonte. Un prodotto che trasferisce al consumatore un connubio storico tra due terre, con i vitigni autoctoni sardi e quelli delle Langhe con i suoi cru, dove si trovano i vini a base Nebbiolo tra i più pregiati.

“Il progetto – sottolinea Selis – nasce dall’idea di tre imprenditori amanti della buona cucina e del buon vino della Sardegna. Al momento selezionano masse vinose differenti producendo bottiglie numericamente limitate. Ma nell’immediato futuro l’azienda conta di piantumare diversi vigneti, non solo nell’isola di Santa Maria, ma in diverse zone del nord est gallurese”.

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