Istituto Superiore Sanità: “Studio Quirra incompleto perché bloccati da Regione”

“L’interlocuzione con alcune strutture sarde si è rivelata complessa, pertanto non è stato possibile completare lo studio sull’impatto delle attività militari sulla popolazione civile che risiede nei dintorni del Poligono di Quirra. In modo particolare, non abbiamo avuto accesso ai dati delle anatomie patologiche, indispensabili per valutare l’incidenza delle patologie tumorali”. Così si è espressa stamani Loredana Musmeci, dirigente del Dipartimento Ambiente dell’Istituto Superiore di Sanità e coordinatrice dell’indagine epidemiologica dedicata all’impatto sanitario del poligono ogliastrino, di fronte alla Commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito. Insomma, “ci sono stati grandi problemi rispetto all’acquisizione dei dati, nonostante le numerose lettere inviate all’assessore”. Il riferimento è all’allora titolare dell’assessorato alla Sanità Simona de Francisci, come rivela l’introduzione dello studio pubblicato da Sardiniapost lo scorso novembre.

Durante l’audizione della Musmeci, non sono mancate importanti precisazioni a proposito dell’analisi di rischio condotta nell’ambito di quell’indagine: “Sebbene l’analisi del rischio abbia dato risultati negativi, non si è distinto tra cromo totale e cromo esavalente. Se, dunque, una parte del cromo rinvenuto nei campioni fosse di tipo ‘esavalente’, i rischi potrebbero essere ben maggiori di quelli emersi”.

Inoltre, in quella stessa indagine “non sono stati inclusi elementi quali torio, uranio e tungsteno, in quanto ad oggi la normativa nazionale vigente non prevede limiti tabellari”, come si trova scritto nello studio ultimato a fine 2015.

Insomma, tutto da rifare o quasi: del resto, era risultato evidente sin dall’inizio che i risultati cui era pervenuta l’indagine epidemiologica dello studio dell’Istituto Superiore di Sanità erano parziali. Proprio per la mancanza di dati indispensabili.

Nel corso dell’audizione, Musmeci ha poi rivelato che l’Istituto superiore di Sanità ha attivato una convenzione con il Ministero della Difesa (definita “piccola” sul piano economico) per la formazione di un nucleo in grado di seguire i lavori di bonifica. E che l’Istituto superiore sta lavorando ad un’altra valutazione del rischio sulle attività del Poligono di Quirra.

P. L.

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