Cagliari, la denuncia di Legambiente: “Tuvixeddu discarica a cielo aperto”

“Una discarica a cielo aperto, che va recuperata al più presto perché è la parte più visibile del sito archeologico, quella con cui i cagliaritani vivono a più diretto contatto”. La denuncia, in riferimento al versante ampio e più esterno dell’area di Tuvixeddu-Tuvumannu (quello che si affaccia su viale Sant’Avendrace) arriva dalla presidente nazionale di Legambiente, Rossella Muroni, oggi a Cagliari per un sopralluogo nella necropoli punica più importante del Mediterraneo assieme ad alcuni assessori del Comune, parlamentari sardi e al vicepresidente della commissione Ambiente in Senato, Massimo Caleo.

“Il recupero e la valorizzazione dell’area devono partire proprio da qua – ha aggiunto Muroni – altrimenti è inutile che poi discutiamo di attrattività turistica”. Secondo Caleo, la zona del costone di Sant’Avendrace è simbolo “del cattivo uso che si fa del patrimonio storico italiano”.

Per il Comune ha partecipato al sovralluogo l’assessore all’Ambiente e all’Urbanistica, Paolo Frau, che ha annunciato: “Entro l’anno partiranno i lavori per aprire al pubblico la parte di Tuvixeddu che ospita la cava romana e le tombe monumentali del Sid e dell’Ureo. Si tratterà di aprire nuovi accessi, sostituire i legni delle passerelle, proteggere la struttura delle tombe”. Un’altra novità è stata comunicata dall’assessore regionale ai Beni culturali, Claudia Firino (che però non ha potuto recarsi a Tuvixeddu): “Con la prossima stanzieremo i fondi necessari per il recupero di Villa Laura e dell’ex cantiere Cocco, mentre il Comune di Cagliari sarà il soggetto attuatore”.

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